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L'Astrologia ieri e oggi di Iuly Ferrari
Sintesi e riflessioni - Accademia di astrologia "Stupor Mundi"
08/01/2024

Iuly Ferrari

L’Astrologia ieri e oggi (sintesi e riflessioni)

 

Fin dai tempi dei Babilonesi vennero osservati e codificati i movimenti degli astri nella volta celeste, concepita già allora come un cerchio suddiviso in 12 zone: l’anello zodiacale. Zone nelle quali, secondo quelle antiche credenze, avevano sede gli dei che emanavano le loro forze benigne e maligne sugli uomini della Terra.

Non a caso dunque, con la parola Astrologia si poteva  esprimere compiutamente il concetto di summa, si sintesi razionale di molteplici esperienze conoscitive che comprendono l’Astronomia, la matematica, la geometria, la fisica, la medicina, la filosofia; per questi motivi  gli antichi definivano l’Astrologia come “la regina delle scienze “.

Tale disciplina si è affinata nel corso di una millenaria osservazione, attraverso una secolare e attenta decodificazione dei fenomeni celesti, di coincidenze nei movimenti degli astri e dei pianeti, di rispondenze di forze, nonché del fatto che si è osservato quel sottile legame tra l’universo e l’uomo ovvero tra il Macrocosmo e il Microcosmo.

Nell’approccio modernovi è la l’dea che l’uomo rappresenti un piccolo universo, una moltitudine di complessi psicologici, un unità fertile nella quale avviene il processo di individuazione di una realtà conscia e inconscia (C. G. Jung), non basterebbe una vita infatti, per studiare a fondo una personalità complessa come l’essere umano.

Attraverso l’Astrologia è possibile dunque individuare quel legame che esiste tra l’uomo e l’universo  e  ci aiuta a comprendere come il piccolo mondo umano possa essere partecipe dell’infinito mondo del creato poiché ambedue sono partecipi di uno stesso fluire di energie, di forze, che ritmano l’evolversi della vita e dei tempi.

È questo uno dei peculiari aspetti di questa conoscenza antica come la storia della civiltà, infatti l’uomo è stato attratto da sempre dalle stelle, dai pianeti, dal cosmo e si è sforzato di comprenderecome l’eventuale incidenza di questi possa influenzare la  propria esistenza.

Potremmo forse definire contestualmente l’Astrologia come Scienza e Arte? Dipende innanzitutto da cosa intendiamo per “scienza”, quella sperimentale? Quella individuata dalla rivoluzione scientifica? Quella che studia la realtà in modo metodico? Probabilmente no! L’astrologia riflette l’approccio filosofico, ovvero rimanda al significato di scienza attraverso il ragionamento e la logica concettuale, dunque alla filosofia, intesa come scienza del tutto che permette di ottenere una conoscenza vera che nel contempo è anche saggezza perché si interroga sull'esistenza dell'uomo, ma non solo...

Tolomeo scrive: “prima il filosofo mostra la continuità tra il mondo celeste e il terreno, quindi l’astronomo procede nell’investigazione dei moti, segue infine l’astrologo che ricerca le virtù dei corpi celesti e dei loro moti, cosa siano, quali le loro nature e qualità ed effetti e disposizioni varie, e quanto siano causa della generazione, quanto del deperimento, e codesta ricerca è proceduta mediante numerose e ripetute esperienze e l’esperienza ha creato l’arte.” 

Pertanto, apparentemente ognuno ha un obiettivo diverso, ma difatti l’astrologia cerca di investigare, di riflettere e di spiegare tutto ciò che ci circonda. E tutto ciò richiede immensa conoscenza, la vera conoscenza, (non l’erudizione), che richiama anche l’arte.  

L'astrologia è pure “previsione” infatti è l’arte di prevedere gli eventi in virtù dell’osservazione dei moti del cielo e la possibilità della previsione,proviene dalla filosofia.

La citazione suddetta, in relazione al libero arbitrio è supportata anche da una verità storico-culturale, che qui sintetizzo: ho sempre affermato che l’Astrologia sia uno splendido strumento di conoscenza personale, una filosofia di vita. Ma questo concetto non è solo il frutto della cultura dei nostri tempi, ma soprattutto di una dottrina antica, di origine greca, che ha avuto, come già sappiamo, la sua massima espressione in un periodo compreso tra i sec. III a. C. e il VI d.C. La maggior parte degli scritti antichi a riguardo, sono in lingua greca ma sappiamo anche che molte conoscenze e testimonianze sull’osservazione degli astri, provengono dall’oriente.

 È noto che il “Tetrabiblos”, racchiuda in se i fondamenti dell’Astrologia classica, e che Tolomeo affermi che le dottrine di cui si compone l’arte della previsione, le più nobili e grandi sono due: la scienza dei moti e la scienza dei giudizi. L’Astronomia (la scienza dei moti) comprende in sé ogni argomentazione scientifica, l’aritmetica, la geometria e le scienze matematiche. La scienza dei giudizi ha per oggetto lo studio dell’influenza degli astri.

Dunque, secondo Tolomeo, l’Astronomia non è conclusiva se non è congiunta all’Astrologia o scienza dei giudizi. Allo stesso modo l’arte della previsione astrologica necessita dell’astronomia o scienza dei moti. L’Astronomia ha per oggetto quanto è percepibile ai sensi, l’Astrologia quanto è compartecipe alla materia, pertanto, l’arte di prevedere gli eventi terreni mediante i moti significa applicare la dottrina astronomica alla materia fisica.

Spostandoci molto avanti con i tempi, uno dei principali teologi della Chiesa cattolica, San Tommaso d’Aquino (1225-1274), rappresentò il punto di raccordo tra la cristianità e la filosofia classica e a proposito dell’arte previsionale in generale che si interrogava sull’eterno conflitto tra destino e libero arbitrio, affermò: “la previsione astronomica è possibile e vera – la maggioranza degli uomini segue le proprie passioni, che sono i moti dell’appetito sensitivo, in cui agiscono i moti dei corpi celesti, ma pochi sono i saggi capaci di resistere a queste passioni. In conseguenza, gli astrologi sono in grado di pronosticare il vero nella maggioranza dei casi, specialmente in termini generali, giacché le stelle muovono gli umori del corpo e da questo moto ne consegue l’afflizione dell’animo”.

È chiaro dunque che utilizzando una terminologia classica, la predizione astronomica argomenta sul terreno fisico e non lo fa nei termini della scienza moderna ma piuttosto nei termini della filosofia. Quando si elabora un giudizio conviene applicare il metodo filosofico perché è la previsione stessa che richiede un approccio filosofico e lo fa rispettando, ovviamente, la libertà dell’individuo.

 Scrive Carlo Paredi (articolo pubblicato sulla rivista Kemi Hatnor n. 93 nell’anno 1998), l’Astrologia, come tutte le scienze antiche, è una scienza esatta, con le sue regole, a cui non può venir meno, che rispecchia, in uno stato materiale, tangibile, una verità analogica, superiore, immateriale. Ed essendo verità, è sottoposta quindi a leggi matematiche, immutabili, che non tollerano nessuna dialettica, perché sono quelle che sono.

 A questa riflessione, seppur vera, aggiungo che si deve mettere in conto la fallibilità umana dell’astrologo e non è cosa di poco conto in quanto “scienza dei giudizi”, come affermato da Tolomeo.

 Per noi studiosi di oggi, seri ed appassionati,l’astrologia rappresenta una ricerca continua,che intende custodire le conoscenze del passato perché tanta sapienza non sia dimenticata, correlando il tutto alle esigenze dei tempi moderni: l’astrologia ha sempre seguito il corso della storia e si è adeguata ai tempi.  Fatta questa premessa, oggi può essere intesa come uno studio in cui si integra perfettamente l’apporto psicologico, considerando archetipi e simboli come parte integrante della conoscenza proveniente dalla tradizione. Infatti, nella carta natale di un individuo non viene rivelato solo il suo carattere, ma anche il suo modo di essere, la sua interiorità, le sue debolezze, le sue potenzialità, insomma tutto il suo mondo psicologico, le sue libere scelte ed in parte il suo destino.

Anche Jung era convinto che la tipologia astrologica è la tipologia più precisa che abbiamo per classificare il carattere e tutto ciò che ruota attorno ad un individuo.

Io stessa, mi sorprendo ogni giorno di come riesca a comprendere, ma anche a percepire una persona nella sua totalità: è straordinario tutto questo, infatti si ha la sensazione di volare alto e di essere costantemente in contatto con l’Universo.

 Ritornando ad un pezzo di storia importante per l’Astrologia, si pensi al Ministro Colbert che nel 1666 estromise l’Astrologia dall’università in quanto ritenuta decaduta e determinista: per questo tale conoscenza fu bandita totalmente dalla cultura ufficiale. Solo più tardi, verso la fine del XIX secolo, essa fu riscoperta, confortata dall’opinione affettuosa di Jung secondo il quale avrebbe ben presto bussato le porte dell’Università. Ma non è stato così, il mondo accademico attuale non la riconosce come oggetto di studio, eppure l’Astrologia racconta la storia dell’uomo e potrebbe essere inclusa tra le discipline umanistiche. Attualmente, solo l’Università di Padova ha istituito un corso di laurea magistrale in scienze delle religioni (ALCHEMY, KABBALAH AND ASTROLOGY IN MODERN EUROPE), che comprende lo studio della cultura astrologica)

Possiamo ritenere dunque che l’Astrologia, quale antica scienza disciplina umanistica, non ha nulla a che vedere con mantiche divinatorie di qualsiasi genere che probabilmente possiedono una loro dignità, ma non spartiscono contenuti così complessi.

 

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Rapporto tra Scienza, Astrologia e Religione

Introduciamo l’argomento con una riflessione:

“ la Scienza non ha conseguito alcun apprezzabile successo nel campo dei significati e che la Religione, l’Astrologia e tutte le altre discipline che compongono l’antica gnosi e tradizione non hanno nulla da guadagnare nel cercare di adeguarsi ai metodi propri di una  scienza, ne dovrebbero cercare di farlo”.

 

  L’Astrologia, il Cielo, la religiosità (Estratto dalla relazione di Roberto Sicuteri – L.A. n. 94)

 

Da sempre, sin dai tempi remoti, l’uomo ha elevato il suo sguardo al cielo: probabilmente per contemplarne la bellezza, il mistero, l’alternarsi del giorno e della notte. Hanno preso forma i simboli e poi i miti: in questo modo l’uomo ha voluto popolare il cielo. Forse la religiosità è nata proprio entro questo processo, dove, come abbiamo già visto nel corso precedente in relazione alla nascita del mito, sono stati fissati due luoghi: la Terra  e  il  Cielo;  il finito è stato identificato nelle Terra, l’infinito è stato assegnato al Cielo. Qui è la genesi dell’esperienza religiosa.

L’Astrologia è sicuramente linguaggio ed esperienza interiore fra le più alte che l’uomo si è dato nella sua evoluzione conoscitiva, con matrice religiosa, in quanto, la sua concezione pone l’uomo (immanenza) in rapporto al cielo (trascendenza).

Il teologo Charles Andrè Bernard scrive: “ Nel cielo è posta l’energia trans-umana, il Mistero. Nelle costellazioni, negli astri, nelle stelle è posto un universo creato dall’ anima mundi, popolato da miti, simboli, armonie allegoriche, fato.

A partire dalla coscienza mistica, l’astrologia ha attribuito ai suoi simboli l’immagine interiore e l’esperienza psicologica e spirituale insieme; è in questi termini che opera la religiosità.

L’astrologia parla all’uomo del cielo.

L’astrologia è un mondo orientato, dove lo spirituale vale più del sensibile, dove l’astralità di nascita ed esistenza deve assegnare il compito della riflessione estrema sul sacro della nostra vita; deve prevalere l’archetipo del ritorno ciclico della realtà  (il mito dell’eterno ritorno).

Romano Guardini dice che lo spazio delle stelle non è quello osservato e calcolato dall’astronomo, bensì la sfera del mito, della trasfigurazione degli eroi che hanno trovato un posto in cielo come costellazione. È in questo mistero che abita l’Angelo, ed è soltanto qui che può avvenire l’incontro con l’Angelo.

Ancora Bernard scrive che: “ nel soggetto, l’accordo con l’universo produce un unità interiore, segno del compimento etico”. È nella ricerca dell’unità interiore che vi è l’origine di ogni progetto spirituale.

Certo, interrogare i simboli astrologici  per questa ricerca nobilita l’uomo e lo salva dalle disperate tentazioni deterministiche della predizione e dalle trappole delle certezze.

L’astrologia da sempre opera un dialogo con il cielo: dal mito alle creazioni della teologia, essa pone nel cielo il divino e il suo riflesso, l’uomo qui sulla Terra pianeta nel cosmo.

Anche se la pratica del Tema di nascita piega la coscienza simbolica ad aderire al concreto mondo dei Segni, c’è tuttavia una tendenza in direzione del sacro. I cultori più evoluti e iniziati non possono non sentire il sacro nell’astrologia, e uno di loro afferma: “ la mentalità dell’uomo che pensa in modo sacro procede all’inverso del logico”.

Universo, firmamento, cielo...non sono forse costanti nel pensiero astrologico? I simboli e i miti interni spostati nel cielo esterno simbolizzato nel cielo fisico, inesauribile e irriducibile bisogno umano.

Gli astri, nella loro raffigurazione astrologica sono una presenza simbolica e un quanto di energia che agisce a profondi livelli: sono un cielo personale.

Il tema di natività è il cielo di una creatura umana: ogni nato sulla Terra ha un suo cielo.

Ci sono preghiere in ogni religione che sono rivolte al cielo, persino ai Pianeti.

 

Nella sfera psichica di chi sperimenta la Carta del Cielo, c’è la consapevolezza dinamica che nell’alto (i Pianeti) esiste un’ energia che agisce verso il basso.

Nella cultura neotestamentaria il Cielo diventa il Regno dei Cieli: sempre il mondo di lassù, corrispondente, oppositivo e complementare alla Terra. La nostra preghiera fondamentale “Il Padre Nostro”, costituisce un enfasi altissima dell’immagine del cielo.

 

L’Astronomia, escludendo a priori ogni linguaggio simbolico, in quanto disciplina scientifica, studia il firmamento con criteri logico -fisico-matematici do ordine esclusivamente razionale: realtà questa intangibile e utile ma che non può integrare in se l’esperienza di tutt’altro statuto concettuale qual è l’Astrologia, il cui fondamento è nell’anima e nel bisogno religioso, con derivazioni e approdi nella filosofia e anche nella conoscenza scientifica.

L’astrologo, sostanzialmente, pur con un processo psichico inconscio, suggerisce, in fin dei conti, “di alzare gli occhi al Cielo”, così mettendo il soggetto in rapporto con una dimensione trascendente la soggettività razionale. Ma alzare gli occhi al cielo significa PREGARE, invocare le energie celesti, le potenze: “Gesù prese i cinque pani, i due pesci, levò gli occhi al cielo, recitò la benedizione”

Si potrebbero citare molti riferimenti religiosi in relazione al Cielo: dalla cultura ellenica all’odierna coscienza , dall’ Antico al Nuovo Testamento cristiano ecc. Ciò che è importante è notare che il Cielo resta la guida, sempre.

A questo punto è molto utile interrogarsi sul senso profondo della definizione di “Carta del Cielo” quale sinonimo del Tema di Nascita di una creatura umana; tale definizione può far comprendere all’Astrologo più evoluto l’alto significato della propria astralità e della pratica astrologica  certamente vissuta a determinati livelli di coscienza.

 

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Sono interessanti le parole del Teologo Padre Leonardo Boff:

“Cielo significa la realizzazione delle utopie umane. Prima di tutto la riconciliazione dell’uomo con se stesso: riconciliazione del cosciente con l’inconscio, dell’archeologia del sapere che portiamo dentro di noi con le strutture generatrici del cosciente, riconciliazione delle ombre con le luci della nostra personalità in una sintesi superiore. Poi avverrà anche la riconciliazione dell’uomo col cosmo e del cosmo con se stesso”.

 Che stia parlando della nostra “Carta del Cielo”?

 Il primo argomento di questo elaborato è stato proprio quello che introduce il significato di “Astrologia” intesa come arte e scienza insieme. Senza dunque ripercorrere tali principi già sviluppati, vorrei approfondire e analizzare il rapporto tra scienza, astrologia e religione, il conflitto tra l’esoterico e l’exoterico nella religione e nella scienza e il rilevante ruolo della “verificabilità” scientifica che è parte integrante delle stesse teorie scientifiche.

 (N.B.: l’esoterico rappresenta il lato interiore delle cose, l’astratto il non tangibile, il non visibile; l’exoterico invece è il lato esteriore delle cose, tutto il tangibile e il visibile)

 

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Armonia e crisi nella filosofia della scienza (Estratto dalla relazione di D.A. Ladimeji – L.A. n. 94)

 Considerando il rapporto tra scienza e religione, è noto che la scienza tende a produrre “risultati” , come per esempio gli aerei che volano oltre la barriera del suono, l’uomo che cammina sulla luna, medicine che fanno miracoli ecc. Tutto ciò è un controsenso. Si può dimostrare infatti  che gli aeroplani volano e vengono progettati in un determinato modo quale che sia la teoria che ha condotto a farlo, anche se essa fosse sbagliata.

Vi possono essere per esempio due teorie che portano ad uno stesso risultato pur essendo incompatibili tra loro: se ne deduce che un risultato ottenuto dalla verifica non autentica le due teorie, pertanto è logico che i trionfi della scienza non rappresentano una rivendicazione della stessa.

 

Tra scienza ed astrologia e tra scienza e religione vi sono molti sbocchi ben più profondamente abbarbicati che non quello della sperimentazione oggettiva su cui i protagonisti della scienza amano focalizzarsi.

Inoltre, con il sorgere della scienza moderna, la natura ha rimpiazzato Dio come fonte di autorevolezza e le antiche tradizioni della conoscenza “come in alto così in basso” (i tre mondi: spirituale, morale/psichico, materiale), hanno avuto così un apparente collasso; tutto questo perché il nuovo punto di vista sulla natura non coincideva con la visione spirituale o morale del mondo.

Alcuni studiosi di cultura filosofica, hanno cercato di porre rimedio alla teoria meccanicistica della natura (ovvero la natura governata da leggi meccanicistiche), cercando di ristabilire il vecchio concetto “come in alto così in basso” sostenendo che la legge morale e la legge meccanicistica erano entrambe espressione di un unico principio. Gli studiosi infatti temevano l’estensione della visione meccanicistica del mondo alla sfera morale e spirituale e l’abbandono della legge morale.

Con l’affermarsi di una cultura generalizzata scientifico-materialistica, le antiche conoscenze, tra cui l’astrologia, furono reinterpretate e presentate in modo differente.

È importante tenere a mente questo fatto perché la comunità scientifica, spesso si investe di una missione morale nell’attaccare l’Astrologia e la gnosi tradizionale.

In conclusione si può riassumere che l’emergere di una visione della natura di tipo scientifico-meccanicistico condusse ad una crisi religiosa. La moralità possedeva dei fondamenti?

Di conseguenza la gnosi tradizionale fu reinterpretata e ricostruita come parte della stessa cultura materialistica; ciò conduce al successivo stadio: l’analisi scientifica dell’astrologia.

Per aderire ai principi scientifico-materialistici  (linearità, verificabilità, mancanza di univocità e di significati personali, valore assoluto delle regole), l’Astrologia dovrebbe rinnegare tutto il suo retaggio e insieme quello dell’antica sapienza.

 

In conclusione vi sono tre punti importanti da sottolineare:

  1.       l’Astrologia fa parte della tradizione gnostica;
  2.       i test scientifici sull’Astrologia sono tentativi di screditare la materia o distruggerne la natura intrinseca;
  3.       l’Astrologia non ha nulla da guadagnare perseguendo una rispettabilità scientifico-materialistica.

 

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 Di Ermete Trismegisto:” Comprendi che il mondo è stato creato da Dio, l’uomo dal mondo ed è nel mondo; comprendi che Dio è causa di tutto e tiene unite tutte le cose”

 Paredi scrive: “l'Astrologia è la Scienza Suprema, che risveglia il Sacro che è in noi e lo coltiva fino a permetterci di Ritornare alla Casa del Padre”.

 Astra inclinant sed non necessitant, affermò San Tommaso d’Aquino (ovvero gli Astri indicano il cammino da percorrere ma non determinano): ciò è una sintesi essenziale del concetto attuale di Astrologia.

 L’astrologia è sacra!  E di questo ne sono convinta.

 

 

Riferimenti bibliografici

 

- Iuly Ferrari - “Il cerchio zodiacale - l’uomo, il cosmo, il destino” -  Ed. Il Raggio Verde

- Iuly Ferrari, vari articoli e dispense corsi CIDA certificati

- Daniele De Amicis – “Cielo stellato” – Ed. Cadmo

- Robert Ambelain - “Astrologia araba” -  Ed. Mediterranee

- Liz Green – “Astrologia e destino” – Ed. Armenia

- Carl Gustav Jung - “L’uomo e i suoi simboli” – Ed. TEA

- Jung  - “Inconscio, occultismo e magia” – Ed. Newton Compton Italiana

- Roberto Sicuteri - “Astrologia e Mito - Ed. Astrolabio

- Marie Louise von Franz - “Il processo di individuazione” - l’uomo e i suoi simboli – Ed. TEADUE

- Articoli di autori varidi “Linguaggio Astrale” e “Sestile” Pubblicazioni del CIDA

- Sito web “Wikipedia”, l’enciclopedia libera

- Sito web “Armo e Psiche” – testi di Enzo Barillà

- Sito web “Scienze esoteriche

- Sito web dell’Associazione GEA – pubblicazione “Individuazione” – Carl Gustav Jung

- Vangelo secondo Matteo  14,19

- Testo di Roberto Sicuteri tratto da L.A. n°94

- Testo di D.A. Ladimejj (trad. Di G.Mirti e G. Cisero Frigero) da L.A. N°94

- Ermete Trismegisto : l’Ogdoade e l’Enneade - Le definizioni ermetiche – Mimeis

 

 

 

N. B.: Questa dispensa Pagg. 1- 7 è protetta dall’art. 2 della Legge 22 aprile 1941 n. 633 “Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio”, (modificata dalla legge 22 maggio 2004, n. 1282 sulla diffusione telematica abusiva delle opere dell’ingegno).

 

 
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Iuly Ferrari - Astrologa
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